Lo scorso weekend sono stata in vacanza in Piemonte, tra Torino e il Roero.
Ho fatto festa, ho fatto la turista e mi sono fatta coccolare dagli amici.
Mi serviva: non sono ancora at my best ma sicuramente dormire, mangiare bene e non avere orari obbligati è una gran cosa.
Un caro amico, uno a cui voglio un bene assurdissimo (uno di quelli con cui litigo e poi faccio la pace e poi litigo e poi faccio la pace, perchè gli spigoli si smussano solo sbattendoci contro e io -alle persone di cui non me ne frega un tubo- sorrido sempre delicata e benevola da una notevole distanza. Insomma: se sei mio amico ti becchi il peggio), mi ha detto “Dovresti svegliarti ogni mattina e ascoltarti dieci volte di fila Una somma di piccole cose“.
Visto che mi aspetta ancora una settimana e mezzo di relax, ci provo.
L’avete riconosciuta: è Marzia.
La persona che mi coccola, che mi perdona spessissimo se sono scorbutica o sopra le righe, che è protettiva ma risoluta come sono un’amic(I)a vera sa essere.
Che è UNA CAZZO DI FOTOGRAFA DELLA MADONNA, diciamolo. Ma che foto non tira fuori tutte le volte?
Il concept, qui, era di nuovo un po’ il Romanticismo/ Pre-Raffaelitismo ma lei riesce a metterci quell’ironia, quella verità, quell’assenza di patinato che -cribbio!!!- fanno la differenza tra le “foto del cacchio da poser” e le FOTO.
Si tratta di una combo due pezzi:
Volevo qualcosa di super-girly e un po’ retrò per questi scatti da jeune fille des 1800… e credo di esserci riuscita.
Cuciti tipo a maggio, eh. Forse aprile, addirittura. VABBE’, LA VELOCITA’ NEL POSTARE NON è LA MIA DOTE MIGLIORE!
C’era la radio dell’autogrill che faceva sembrare ogni cosa leggera come la musica d’estate, e io ho pensato che ognuno di noi è venuto al mondo con un nemico, e che da quel momento è destinato a perdere e poi perdere di nuovo, e che perciò tutte le vite meritano compassione.
Se c’è qualcosa di buono, è che ogni vita perdente è una storia: e questa è la mia.
“Manuale per Ragazze di successo”, Paolo Cognetti
Io non capisco perchè Serena si ostina a farmi presentare libri che non siano di Cognetti.
Io non capisco perchè Cognetti continui a scrivere libri che non abbianno il mio nome scritto in grosso tra le dediche, prima delle citazioni.
Vabbè.
Dieci volte al giorno no.
Ma una, come le mele, lo faccio.